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Licenziamenti nelle piccole imprese: più tutele per i lavoratori (Sentenza n. 118/2025)

Con la sentenza n. 118 del 23 giugno 2025, la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale il limite massimo di sei mensilità previsto dall’art. 9, comma 1, del d.lgs. 23/2015 (Jobs Act).

Questo limite riduceva drasticamente l’indennizzo spettante ai lavoratori licenziati illegittimamente da datori di lavoro con meno di 15 dipendenti.

Contesto normativo: il Jobs Act e le tutele crescenti

Il d.lgs. 23/2015 aveva introdotto un sistema di tutele crescenti basato principalmente su un risarcimento economico predeterminato.

Per i datori di lavoro sotto la soglia dell’art. 18 Statuto dei Lavoratori (meno di 15 dipendenti), la normativa prevedeva:

il dimezzamento dell’indennizzo rispetto alle imprese sopra soglia;

un tetto massimo di sei mensilità come limite invalicabile.

Perché il tribunale ha sollevato la questione di costituzionalità?

Il Tribunale di Livorno ha contestato la legittimità costituzionale della norma, evidenziando:

una ingiustificata disparità di trattamento tra lavoratori di aziende di dimensioni diverse;

la rigidità del tetto di sei mensilità, che impediva un risarcimento proporzionato;

la violazione dell’art. 24 della Carta Sociale Europea, che impone un “congruo indennizzo” per i licenziamenti illegittimi.

La decisione della Corte Costituzionale

La Consulta ha dichiarato incostituzionale il solo tetto delle sei mensilità, ritenendolo:

in contrasto con i principi di eguaglianza (art. 3 Cost.) e tutela del lavoro (artt. 4 e 35 Cost.);

lesivo della dignità del lavoratore e privo di funzione deterrente.

È rimasto invece in vigore il dimezzamento dell’indennizzo per i datori sotto soglia.

Cosa cambia concretamente?

Per i lavoratori: sarà possibile ottenere un risarcimento più equo, parametrato alla gravità del vizio del licenziamento.

Per le imprese: cade il “tetto massimo”, ma resta un risarcimento ridotto rispetto alle aziende più grandi.

Conclusioni

Questa sentenza segna un passo importante verso un sistema più equo di tutela contro i licenziamenti illegittimi. Rimane, tuttavia, la necessità di una riforma complessiva del regime dei licenziamenti, come più volte sollecitato dalla stessa Corte.


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