Licenziamenti nelle piccole imprese: più tutele per i lavoratori (Sentenza n. 118/2025)
- Studio Legale NC

- 7 ott
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Con la sentenza n. 118 del 23 giugno 2025, la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale il limite massimo di sei mensilità previsto dall’art. 9, comma 1, del d.lgs. 23/2015 (Jobs Act).
Questo limite riduceva drasticamente l’indennizzo spettante ai lavoratori licenziati illegittimamente da datori di lavoro con meno di 15 dipendenti.
Contesto normativo: il Jobs Act e le tutele crescenti
Il d.lgs. 23/2015 aveva introdotto un sistema di tutele crescenti basato principalmente su un risarcimento economico predeterminato.
Per i datori di lavoro sotto la soglia dell’art. 18 Statuto dei Lavoratori (meno di 15 dipendenti), la normativa prevedeva:
il dimezzamento dell’indennizzo rispetto alle imprese sopra soglia;
un tetto massimo di sei mensilità come limite invalicabile.
Perché il tribunale ha sollevato la questione di costituzionalità?
Il Tribunale di Livorno ha contestato la legittimità costituzionale della norma, evidenziando:
una ingiustificata disparità di trattamento tra lavoratori di aziende di dimensioni diverse;
la rigidità del tetto di sei mensilità, che impediva un risarcimento proporzionato;
la violazione dell’art. 24 della Carta Sociale Europea, che impone un “congruo indennizzo” per i licenziamenti illegittimi.
La decisione della Corte Costituzionale
La Consulta ha dichiarato incostituzionale il solo tetto delle sei mensilità, ritenendolo:
in contrasto con i principi di eguaglianza (art. 3 Cost.) e tutela del lavoro (artt. 4 e 35 Cost.);
lesivo della dignità del lavoratore e privo di funzione deterrente.
È rimasto invece in vigore il dimezzamento dell’indennizzo per i datori sotto soglia.
Cosa cambia concretamente?
Per i lavoratori: sarà possibile ottenere un risarcimento più equo, parametrato alla gravità del vizio del licenziamento.
Per le imprese: cade il “tetto massimo”, ma resta un risarcimento ridotto rispetto alle aziende più grandi.
Conclusioni
Questa sentenza segna un passo importante verso un sistema più equo di tutela contro i licenziamenti illegittimi. Rimane, tuttavia, la necessità di una riforma complessiva del regime dei licenziamenti, come più volte sollecitato dalla stessa Corte.
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