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  • Immagine del redattoreAvv. Antonin Chakargi

UE: in arrivo la Legge sul clima

Sempre più diffusa la convinzione di puntare sull'eco-sostenibilità


Lo scorso 14 gennaio la Commissione Europea ha approvato il “Green Deal”, un programma di investimenti decennale che stanzia mille miliardi destinati a favorire la transizione del sistema economico verso un modello di produzione ecosostenibile, coerente con quanto previsto dagli accordi di Parigi del 2015.


Questa misura evidenzia lo svilupparsi di una maggiore sensibilità politica per le tematiche ambientali e per lo stato di salute del nostro pianeta e non ne è l'unico esempio.

La Commissione sta, infatti, lavorando alla stesura della Legge sul Clima che sarà presentata ad inizio marzo e successivamente discussa dal Consiglio Europeo verso la fine del mese: si tratterebbe della prima legge quadro europea sul clima. L' obiettivo ultimo e vincolante sarebbe quello dell'azzeramento delle emissioni per il 2050, attraverso il rispetto di una serie di obiettivi intermedi.


A questo cambio di paradigma si affianca l'accrescersi dell'interesse per le tematiche ambientali dei soggetti privati di investimento.

Ne sono un esempio le dichiarazioni, rilasciate proprio il 14 gennaio, del cofondatore e presidente di Black Rock, il più grande fondo di investimento al mondo, relative a un possibile e futuro “massiccio spostamento di capitale” verso gli investimenti eco-sostenibili.

In particolare in Italia, le aziende sono sempre più attente al tema della responsabilità ambientale: aumentano gli investimenti per la riduzione del consumo energetico, si tenta di ridurre le emissioni inquinanti e di risolvere il problema del corretto smaltimento dei rifiuti. In particolare quest'ultimo aspetto è affrontato guardando all'economia circolare, termine sempre più di moda negli ultimi anni, che consiste in un sistema economico in grado di rigenerarsi da solo partendo dal riciclo dei prodotti già utilizzati dai consumatori.

Di fondamentale importanza, nel garantire delle linee guida che orientino questo processo di evoluzione del sistema politico-economico, è il punto di vista del mondo accademico. Il Professor Marc J. Epstein, della Texas University, delinea un tracciato generale affermando: “il processo strategico della dimensione ambientale si configura con quattro 'step' fondamentali: la formulazione della strategia ambientale, l'implementazione a tutti i livelli, la misurazione dei risultati ambientali prodotti, nonché dei risultati finanziari e competitivi conseguiti.”


Punti di riferimento in questo processo possono essere considerati gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs-sustainabile developments goals) indicati dalle Nazioni Unite. Ne sono un esempio: il Goal 13 (agire per il clima) che afferma la assoluta necessità di trasformare i sistemi di energia, industria, trasporti, agricoltura e la gestione forestale per evitare l'aumento della temperatura globale; il Goal 12 (consumo e produzione responsabili) il quale sostiene che è nell'interesse delle imprese tenere in considerazione l'impatto ambientale dei loro prodotti e servizi; il Goal 7 (energia pulita e accessibile) che invita ad accelerare il passaggio verso un sistema energetico sostenibile, puntando in particolare su risorse energetiche rinnovabili e in infrastrutture.

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