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  • Alessandro Mandolla

Decreto “Cura Italia” - Diviso in cinque punti, a sostegno dell’economia e della sanità

L'emergenza coronavirus ha costretto il governo a dichiarare tutta Italia come “zona rossa” ormai da più di una settimana. Oltre all'evidente pericolo per la salute pubblica, questo virus rischia seriamente di mettere a dura prova l'economia italiana e il sistema sanitario nazionale. A dimostrazione di ciò, il 16 marzo il governo ha annunciato in conferenza stampa, dopo il consiglio dei ministri, il decreto “cura Italia”.

Questo decreto, diviso in cinque punti, consiste in aiuti per un totale di 25 miliardi di euro che vanno a sostenere sia il settore economico che quello sanitario.


Emergenza sanitaria


Il primo punto è quello che riguarda il finanziamento del sistema sanitario nazionale e della protezione civile. Tale aiuto economico ammonta a 3,5 miliardi di euro e va a coprire l'assunzione di 20000 persone in ambito sanitario, fa salire il Fondo emergenze nazionali a 1,65 miliardi e va a stanziare 150 milioni per gli straordinari del personale sanitario, più 340 milioni per aumentare i posti letto in terapia intensiva.

Sono previsti anche finanziamenti per 50 milioni rivolti ad imprese che si occupano della produzione di mascherine e prodotti affini. Il governo annuncia anche la possibilità di requisire beni mobili e alberghi sempre con il fine di contrastare l'emergenza stanziando per questo scopo 150 milioni.


Il lavoro


Il secondo capitolo del decreto, per un ammontare di più di 10 miliardi, riguarda la tutela dei posti di lavoro, del reddito e dell'occupazione.

La ministra del Lavoro Nunzia Catalfo ha presentato nel dettaglio come verranno distribuite le risorse: si parla di 1,3 miliardi per il Fondo di integrazione salariale e 3,3 miliardi per la cassa integrazione in deroga anche per le aziende che hanno solo un dipendente. La cig avrà durata massima di 9 settimane.

Il ministro dell'Economia Gualtieri ha confermato assegni di 600 euro per il mese di marzo a “tutti i lavoratori autonomi, stagionali e di altre forme” e in più ha rivelato che il Fondo per il reddito di ultima istanza coprirà tutti gli esclusi dall'indennizzo di 600 euro, “compresi i professionisti iscritti agli ordini”. Questa ultima misura ha in dotazione 300 milioni.

Sono previsti l'estensione del congedo parentale a 15 giorni, con retribuzione ridotta al 50%, e un voucher baby sitter per un importo di 600 euro (nel caso del personale delle forze dell'ordine e personale sanitario il voucher varrà 1000 euro) per chi ha figli fino ai 12 anni. Questo bonus vale per i genitori se non ci sono altre forme di sostegno del reddito (vale comunque per uno solo dei due genitori). I dipendenti privati e gli autonomi possono fare domanda del bonus baby-sitter all'Inps, che erogherà il servizio tramite il “libretto famiglia”. Questo discorso vale anche per chi lavora in ambito sanitario; i lavoratori pubblici invece possono rivolgersi direttamente alla Pa dove lavorano per avere informazioni su modalità di erogazione del servizio. E' importante segnalare che questa misura funziona fino a “esaurimento scorte”: ossia raggiunto il limite delle risorse scatterà lo stop.

500 milioni verranno stanziati per estendere i permessi della legge 104 a 12 giorni, saranno congelate le procedure di licenziamento a partire dalla data del 23 febbraio e, infine, il periodo di sospensione dal lavoro per i lavoratori in quarantena verrà considerato come periodo in malattia.


Liquidità a imprese e famiglie e mutui


Saranno destinati 5 miliardi come garanzie pubbliche per prestiti e mutui, le quali rate verranno sospese. Sempre il ministro Gualtieri ha dichiarato che l’intervento statale può essere sostenuto “sia con il potenziamento del Fondo di garanzia, sia con il meccanismo del Fondo Gasparrini per la sospensione delle rate dei mutui dei lavoratori autonomi, o di chi ha perso il lavoro, sia con una garanzia pubblica che può consentire al sistema bancario di sospendere le rate dei prestiti o di estendere i finanziamenti”.

Verrà potenziato anche il fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, garanzia che sarà gratuita.


Fisco


Verranno rinviati gli obblighi nei confronti del fisco, confermando così la sospensione dei versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria. Le imprese che fatturano fino a 2 milioni di euro potranno godere di un differimento al 31 di maggio, scadenza che potrà anche essere prorogata per le imprese che lavorano nei settori dell’economia che più soffrono di questa emergenza come ad esempio turismo, trasporti, ristorazione, cinema e teatri, sport, istruzione, fiere ed eventi.

Previsto un bonus di 100 euro esentasse per i lavoratori con reddito fino a 40000 euro che svolgono la propria prestazione nei luoghi di lavoro (quindi non vale per lo smart-working). Arriverà anche un credito di imposta del 60% per quanto riguarda gli affitti del mese di marzo per botteghe e negozi e verranno detratte le donazioni delle imprese per fronteggiare l’emergenza e fino a 30000 euro le donazioni delle persone fisiche.

Saranno destinati 80 milioni di euro alle scuole per dotarle di mezzi per la didattica a distanza.


Alitalia


La ministra Catalfo ha rivelato che verranno stanziati 600 milioni di euro per un nuovo salvataggio di Alitalia. Questo provvedimento ha generato le critiche dell’Associazione del trasporto pubblico locale il quale vorrebbe che aiuti simili venissero destinati anche per la loro categoria.

Il Decreto è molto importante perché fa capire che il governo ha tutta l’intenzione di stanziare i 25 miliardi subito in maniera concreta invece di intervenire in due tranche come si era ipotizzato in precedenza. Decisione che ben si sposa con la situazione difficile nella quale si trova l’Italia e dalla quale, probabilmente, ci vorrà ancora un po’ per uscirne.

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